Unità Di Apprendimento

Il Decreto 92 del 24 maggio 2018 – art. 6 c. 4 recita “I percorsi didattici dei nuovi Istituti professionali sono caratterizzati dalla progettazione interdisciplinare riguardante gli assi culturali; sono organizzati a partire dalle prime classi, e per tutta la durata del quinquennio, per unità di apprendimento con l’utilizzo di metodologie di tipo induttivo, attraverso esperienze laboratoriali e in contesti operativi”.

Il concetto di UDA non è nuovo nel sistema di istruzione, ma il legislatore con la nuova riforma degli Istituti professionali ne accentua l’importanza e le pone al centro della programmazione delle attività didattiche.

Le UDA sono definite: “insieme autonomamente significativo di competenze, abilità e conoscenze in cui è organizzato il percorso formativo della studentessa e dello studente”.

Le UDA devono far riferimento a elementi di ampia portata che, nel loro insieme, vadano a comporre la programmazione didattica della classe; sono tendenzialmente interdisciplinari e devono favorire lo sviluppo delle competenze attraverso l’utilizzo di metodologie diversificate che comprendano preferibilmente attività laboratoriali e operative.

La scelta e la definizione delle UDA deve essere effettuata in modo condiviso e autonomo dal singolo Consiglio di classe, partendo da tematiche di riferimento, cioè macro argomenti che consentano di sviluppare percorsi tra più discipline.

La nuova pratica di progettazione dei percorsi formativi, stabilita dalla normativa per i professionali, definisce nuove metodologie didattiche quali la laboratorialità, la progettazione a ritroso, partendo dai risultati di apprendimento attesi e una didattica definita “per nuclei tematici” del sapere. In quest’ottica la programmazione per UDA si caratterizza per diversi aspetti:

  • Ruolo attivo degli allievi attraverso attività laboratoriali e occasioni esperienziali anche sul territorio che favoriscano la contestualizzazione delle conoscenze e il loro trasferimento e uso in contesti nuovi, per la soluzione di problemi;
  • Presenza di momenti riflessivi, nei quali l’allievo viene sollecitato a ricostruire le procedure attiviate e le conoscenze acquisite;
  • Clima e ambiente cooperativo;
  • Coinvolgimento dell’allievo rispetto alla competenza da raggiungere;
  • Trasparenza dei criteri di valutazione e attività di autovalutazione degli allievi;
  • Verifica finale tramite realizzazione del “prodotto”.